martedì 22 marzo 2011

Notti bianche

Casa Fujiko è stata colpita da un morbo notturno. Tremendo, difficile da debellare, recidivo.
E' il morbo dell'"indovina chi".
Premessa:  i nani sono entrambi sotto l'effetto del temibile virus influenzale grazie al quale abbiamo naso colante-aspira moccolo-tosse cavernosa.
Sei appena svenuta sotto le coperte, ti auguri che tutti i componenti della casa sotto i tre anni si smaterializzino per almeno otto ore per, poi, ricomparire tutti interi non prima delle sette di mattina, quando, improvvisamente, vieni svegliato di soprassalto da una fucilata che, con il suo boato rompe il silenzio notturno.
Balzi in piedi gridando: "essere immondo vattene da questo corpo" (addormentarsi guardando l'esorcista ha i suoi effetti), quando capisci che l'essere immondo che emette suoni cavernosi è alto meno di un metro e, dato non trascurabile, è proprio tuo figlio.
Sei ottimista e pensi che un colpo di tosse ci può stare ti corichi nuovamente con la velocità di un bradipo, nenche il tempo di accovacciarti sotto le coperte che le fucilate ricominciano.
Roba che pare di essere a Gabicce mare il giorno di ferragosto: fuochi d'artificio a gogò.
I nani partono in tandem, all'unisono, il sonno è rovinato. La musica continua per almeno un paio d'ore.

In momenti catartici come questo, Fujiko e Mr G hanno la stessa affinità di coppia di Berlusconi e Fini. Inizia, dunque, la partita di "indovina di chi è la colpa". Già, perchè non può essere un evento fisiologico, la colpa deve essere di qualcuno se sono qui in piedi alle due di mattina a smoccolare nasi invece di dormire beata, o no?
La frase sibillina è solitamente " per me avresti dovuto..." segue una roba qualunque, tipo dargli il nurofen, lo sciroppo di lumaca o invocare Sai Baba, fatto sta che bastano poche parole per trasformare Fujiko in un'orca assassina.
E così all'improvviso, mentre sei intenta a smadonnare in aramaico (perchè sei decisamente prigioniera di un demone incazzato) per due ore, ti rendi conto che la guerra è finita e il silenzio regna sovrano, interrotto solo dalle tue imprecazioni.
Fujiko e Mr G tornano beatamente nel loro talamo nuziale svenendo nuovamente. Il mattino seguente si svegliano e si salutano come niente fosse, ritrovando un'affinità di coppia a punteggio pieno.
Vi pare normale? Anche voi vi incazzate durante le notti bianche?
Se mi dite di no chiamo padre Amorth.


domenica 13 marzo 2011

S.O.S. tata cercasi

Trovare una baby sitter, si sa, non è affatto un'impresa semplice. Nella sua spasmodica ricerca di una tata degna di questo nome, Fujiko si è imbattuta in una serie di personaggi degni di nota.
La prima che contattò si presentò puntuale come un orologio svizzero, peccato che avesse più anni della sua bisnonna e che, per sua dichiarazione, fosse asmatica, cardiopatica e con notevoli problemi di artrite. Notare che il piccolo gnomo aveva dieci mesi allora.
Le feci gentilmente presente che, forse, non era il caso.

La seconda l'abbiamo segnalata alla Sciarelli: preso l'appuntamento per il colloquio si è resa irreperibile per i successivi tre anni. Tutt'ora il telefono non dà segni di vita.

La terza pareva una brava persona, era un'insegnante di scuola media precaria, molto gentile e disponibile. Fissammo un appuntamento per conoscerci, peccato che poco prima mi chiamò per chiedermi se, nel caso, fosse stato possibile portare il bimbo al suo domicilio così, nel mentre, dava ripetizioni private.
Non le risposi nemmeno, rimasi pietrificata, ancora oggi mi si può leggere quell'espressione sul viso tra lo stupito e l'incredulo.

Dopodichè tra vari contatti e mancati colloqui ripiegai sulla signora che mi aiutava nelle faccende: aveva necessità di trovare un lavoro più remunerativo ed io cercavo una persona a tempo pieno, così l'accordo fu fatto.
Con la stazza di un lottatore di sumo e l'appetito di un pirana la tata F. è rimasta con noi per diverso tempo. Come sapeva svuotare lei frigo e dispense, poche sanno fare. Dove passava lei non rimaneva traccia di cibo commenstibile.
Le lasagne della zia Carla? Sparite. Alla richiesta di spiegazioni si scopriva sempre che erano "andate a male", tradotto: "erano nella sua borsa".
Evvabbè.
Bugiarda come un bimbo colto con le dita nella nutella, era in grado di negare qualuque cosa.
Una volta, rompendo il lampadario durante le pulizie (come cazzo abbia fatto ancora non si sa), disse che era stato il terremoto.
Evvabbè.
Dal momento che si dice che il paese è piccolo e la gente mormora, lei, prendendo alla lettera il famoso detto, contribuiva condividendo una marea di cazzi nostri con la comunità locale.
Evvabbè
Ma ciò che le ha dato il colpo di grazia è stata la sua innocente abitudine di pensare a voce alta. Ecco, se avete una tata con tale inclinazione provate ad ascoltarla quando crede di essere sola a casa e non si è accorta che voi siete proprio lì dietro alla porta. Nel caso, dicevo, potreste scoprire cose interessanti e la suddetta tata potrebbe uscire da casa vostra alle velocità della luce.

Poi è arrivata S. la baby sitter indiana. Dolce, soave come una melodia, sorriso sempre stampato, lingua conosciuta quasi esclusivamente inglese (prova a raccontare i cazzi miei in giro così!).
Durante il colloquio abbiamo parlato di tante cose.
"In India dormite con i bambini?"
"Sì fino ai dieci anni! Voi no?"
"Dipende, da noi qualcuno li mette nella loro stanza già dai primi giorni"
La tata S. ha guardato smarrita i miei figli con aria compassionevole.
"No, noi li abbiamo nella nostra stanza" mi sono affrettata a rincuorarla.
Ricordo ancora il sospiro di sollievo che le è valsa l'assunzione. Della serie se non sono di parte noi non le vogliamo.
In tutto questo idillio la tata S. ha scoperto di essere incinta e, purtroppo sta molto male con le nausee, molto probabilmente non riuscirà più a venire (che sia la maledizione di casa Fujiko?).
E la ricerca continua.

lunedì 7 marzo 2011

Tre anni

ary bloggg 3Io l'8 marzo lo festeggio così, con l'unico uomo che, in questa data, è riuscito a farmi la festa.
Tre anni, ammazza se passa il tempo!
Auguri piccolo ometto, resta sempre quello che sei!