Non c'è che dire, niente come la maternità è in grado di cambiarti la vita. Fujiko, quando udiva queste parole prima di partorire il piccolo gnomo, faceva spallucce, guardava con commiserazione il suo interlocutore, certa che per lei sarebbe stato tutto diverso.
Non negate, l'abbiamo fatto un pò tutte.
Aveva i suoi precetti pedagogico-educativi: non dormirà mai nel lettone, nessuna ansia quando piange, anzi, per un pò di pianto non è mai morto nessuno, non cedere ai capricci, deve abituarsi a dormire in mezzo al rumore, la mia vita continuerà come prima e altre 700 perle di saggezza che per decoro vi risparmio.
Ovviamente era una seguace di Estivill, il nazista della nanna, il quale vi insegna a non cedere di fronte al vostro nano tiranno e furbetto , venuto al mondo per mettere alla prova la vostra pazienza.
Guardava con leggerezza al baby-blues certa che a lei non sarebbe mai capitato.
Il giorno dopo la dimissione dall'ospedale Fujiko ha iniziato a piangere più del piccolo gnomo, contagiando con il suo piagnisteo anche sparapulci, e questo era solo il preludio per il crollo del suo castello di carta.
Ha dormito per 40 giorni con il nano sul divano perchè era l'unico posto che il piccolo pareva apprezzare.
Passata la quarantena, Fujiko e Mr G si sono un pò ripresi e hanno caparbiamente tentato l'applicazione del metodo nazista, con il solo risultato che il piccolo ha pianto ininterrottamente tutte le sere per ben sette mesi.
Allo scoccare dell'ottavo mese, Fujiko in vacanza non poteva far piangere lo gnomo, pena l'espulsione dall'albergo, cosicchè ha provato a tenerlo in braccio e dopo venti secondi, il furbetto-maleducato si è placidamente addormentato.
Inutile dire che il libricino di Estivili giace in fondo al mare in una nota località balneare e che l'unico precetto ancora in vigore è che" i metodi educativi vanno applicati tenendo conto del contesto educativo specifico", che tradotto vuol dire fate un pò come vi pare, l'imperativo è sopravvivere!