sabato 9 ottobre 2010

A Sarah

A te piccola Sarah, che il mostro l'hai trovato a casa, nascosto dietro al sorriso di uno zio. Tu che avevi sogni, speranze, gioie che si sono schiantate contro il muro della follia, la follia di quell'uomo che avrebbe dovuto proteggerti. Non l'ha fatto, nessuno ci è riuscito.
E come al solito ci si chiede se si poteva prevedere, se quella follia è davvero esplosa in un giorno di fine estate o se, al contrario era lì in ombra, forse non in vista, ma in ombra sì.
Possibile che un atto tanto orribile si sia scatenato così all'improvviso? Possibile che questo uomo fosse tanto bravo da nascondere il suo impulso malato?
Non lo so. Un ammonimento: guardiamoci in giro e non fingiamo di non vedere, anche quando fa male, anche quando vorremmo nascondere la testa sotto la sabbia.

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