sabato 29 gennaio 2011

Influenza

L'influenza ha colpito anche a casa Fujiko. No, per la verità ha colpito solo Fujiko.
Ieri la nostra è stata abbattuta da febbre, dolori diffusi, tosse, mal di gola e naso colante. Il pensiero di mettere piedi fuori dal letto le pareva insopportabile, l'idea di occuparsi di due nani urlanti le pareva devastante.
Le è corsa in aiuto Mr G che ha rapito uno gnomo e le ha lasciato in gestione solo il micro che, come lei, era dotato di naso colante.
Ieri Fujiko aveva un solo desiderio: dormire, dormire, dormire.
Sognava una vita priva di responsabilità, in cui essere solo figlia, avere brodo caldo e borsa del ghiaccio all'occorrenza. Due labbra calorose che si posavano sulla fronte e decretavano la temperatura ancora prima del termomentro.
Sognava un piumone caldo e una camomilla fumante. Poi la tachipirina ha fatto effetto ed è tornata alla reltà.
Stanotte, visto lo stato catatonico della nostra, Mr G si è spupazzatto tutti i risvegli del micrognomo. Come dire: non tutto il male viene per nuocere.

sabato 22 gennaio 2011

Micrognomi crescono

CIMG1293 2Questa facciotta qui la prossima settimana compie sei mesi. Già da quindici giorni abbiamo introdotto la seconda pappa alla sera perchè il micrognomo disdegna il latte che, tuttavia, rullo di tamburo per la botta di culo, beve soltanto alla notte, ben due volte.
Rifiuta l'acqua dal biberon, la beve solo con il bicchiere(quanti anni hai in realtà?).
Direi che se continuiamo di questo passo la prossima settimana siamo pronti per il brasato con la polenta. Da qui allo spritz aperol il passo è breve.

domenica 16 gennaio 2011

Dell'inutilità dell'asilo nido

Casa Fujiko da due mesi a questa parte è diventata un lazzaretto. L'untore, manco a dirlo, è il piccolo gnomo che, da quando frequenta il nido, non si lascia sfuggire nemmeno un virus. Passato indenne ad ogni influenza-cagotto-vomitino per due anni e mezzo, ora sta facendo scorta.
Mr G resiste ad ogni attacco, Fujiko con l'unico anticorpo malconcio che le è rimasto soccombe regolarmente, il micrognomo spesso e volentieri segue il fratello.
Lascio alla vostra immaginazione le nostre splendide nottate.
Siamo oramai esperti nell'aspirare naso (sì, quella roba orribile che pare di ingoiare moccolo), spargere vicks, infilare supposte alla cieca, somministrare antibiotici, provare febbre ad una tarantola impazzita, dormicchiare nonostante tosse catarrosa, respiro pesante e risvegli frequenti.
Lo so questo post, di per sè potrebbe fungere da anticoncezionale, ma non è questa l'intenzione, sia chiaro.

"Il primo anno è così: due giorni a scuola e tre a casa" sentenziavano le porta-sfighe l'anno scorso a Fujiko. Ebbene se è così non dico per tutti, ma per molti, ecco, la domanda sorge spontanea: a che serve l'asilo nido?
Voglio dire chi come me è sprovvisto di nonni tappabuchi come si organizza durante le lunghe assenze?
  Per me significa spostare clienti, rimandare lo studio (mica all'infinito però, echeccavolo), provare ad organizzarmi con Mr G. No, perchè cercare di memorizzare l'effetto della proteica C reattiva nelle malattie acute con un duenne logorroico febbricitante in giro per casa è un'esperienza da provare solo sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, di quelle toste però!
Tutto questo per dire: voi come fate? Urgono consigli.




lunedì 10 gennaio 2011

Cosa fa il coccodrillo?

"Il coccodrillo come fa...non c'è nessuno che lo sa..."
Dalle feste natalizie questa è la colonna sonora della nostra vita. Grazie al regalo della zia M. il piccolo gnomo ascolta imperterrito ed in eterno rewind questa canzone.
Non si limita ad ascoltare, dopo una settimana di messa in onda ne trae anche conclusioni filosofiche:
"Mamma!"
"Dimmi gnomo"
"Ma alloa il coccodillo non fa un ca..o!"
Giuro, non lo so come gli sia uscita dalla bocca o come gli sia entrata nel cervello, giuro che non lo so.
La pedagogista che è in me ancora soffre di gastrite, la mamma, purtroppo, lo confesso, ha sorriso. Diciamo è scoppiata in una fragorosa risata (mea culpa, lo so ora mi fustigo con il gatto a nove code).
Voi rimanete impassibili di fronta alle parolacce dei vostri figli? Ammesso che siano così maleducati come il piccolo gnomo da dirle, è ovvio.