Ogni tanto Fujiko incappa in discussioni pericolosissime che, ovviamente, cerca con ogni mezzo di evitare, ma in cui si trova invischiata come una mosca nella ragnatela.
In fila al supermercato, solitamente il discorso inizia in modo innocente del tipo: "Ma che bel bambino, ma quanto ha?". Fermi, prima di rispondere provate a guardare tutte le uscite di sicurezza, calatevi dalla finestra come un fuggiasco dalla prigione, scavate un cunicolo segreto come in "Le ali della libertà" finendo nelle fogne, poco importa, ma scappate.
"Quasi un anno".
"Che bello, cammina?"
"No, non ancora, gattona".
"Ah, il mio a sei mesi ha partecipato alla maratona di New York!".
Ovviamente si avvicina un'altra mamma-nonna-suocera-zia: "Il mio a tre mesi sapeva a memoria la Divina Commedia". "Cosa vuoi che sia, la mia cucciolotta a cinque faceva le espressioni a parentesi graffa".
"Parla?" Panico.
"Si, un pò, dice mvamvmva, dada, tete..."
"Ah, il mio a quattro mesi recitava l'Otello..."
Dopo circa dieci minuti ci si ritrova in un gruppo di premi Nobel, dal quale ti eclissi senza farti notare furtiva come Lupin davanti al diamante imperiale, guardando con sospetto il tuo piccolo gnomo-normo-dotato.